Questo post prende spunto dal commento di ieri di Francesco D’Elia su questo blog.
Francesco lamenta sostanzialmente una scarsa partecipazione dei foneros italiani al mantenimento del network . Dice infatti che nella sua esperienza , moltissimi punti hotspot segnati correttamente attivi sulla mappa Fon , in realtà sono o spenti , oppure non posizionati correttamente per permettere al segnale wifi di raggiungere anche l’esterno.
Francesco ha ragione da vendere , e alla sua stessa conclusione ero già approdato io più di un anno fa .
Purtroppo la scarsa coscienza dei foneros italiani è da imputare al classico attengiamento menfreghista verso i meccanismi di condivisione. Quando si tratta di mettere in atto queste pratiche , il nostro atteggiamento è quello di chiudere la porta in faccia al prossimo.
Emblematico è l’aneddoto del novello internettiano che rivoltosi all’esperto di turno per fargli usare un programma di P2P , quando si accorge che altri peer si collegano al suo computer per attingere dai suoi file , dice: “ ma che vogliono questi , io non do proprio un cazzo a nessuno”.
E’ la logica tutta italiana del fare i furbi . Fon all’inizio regalava router linksys o li vendeva ad un prezzo scontatissimo . Molti hanno visto un’opportunità per portare a casa un buon router a costo zero .
Poi con l’avvento della fonera il fenomeno si è un po ridimensionato , ma in molti , una volta resisi conto che la loro connettività veniva usata anche dagli altri , hanno deciso di spegnerla.
Occorre un cambio di mentalità e non solo per quanto riguarda gli atteggiamenti su internet , ma anche nel vivere quotidiano verso il prossimo.
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